Biografia di Kim Rossi Stuart
All’inizio idolo delle ragazzine, si rivela col tempo uno dei più preziosi e spiccati talenti del cinema italiano. Nasce a Roma il 31 Ottobre del 1969, figlio dell’attore di spaghetti-western Giacomo Rossi Stuart (nato in provincia di Perugia da padre italiano e madre scozzese) e della ex-modella Klara Müller (di sangue tedesco ed olandese). Compare per la prima volta sul grande schermo all’età di soli cinque anni in “Fatti di gente perbene” (1974), per la regia di Mauro Bolognini. Negli anni ’80 è scelto per interpretare il protagonista nei primi due film della saga de “Il ragazzo dal kimono d’oro” (1987 e 1988), ma ad accrescere la sua popolarità presso il grande il pubblico è la serie fantasy televisiva di “Fantaghirò”. Veste infatti i panni del principe Romualdo nelle prime quattro stagioni, dal 1991 al 1994. Sempre negli anni ’90 si fa apprezzare per le sue prove interpretative in pellicole come “Cuore cattivo” (1994) di Umberto Marino e “Senza pelle” (1994) di Alessandro D’Alatri. Dopo “Al di là delle nuvole” (1995), di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders, D’Alatri torna a dirigerlo nel ruolo di Gesù in “I giardini dell’Eden” (1998). All’inizio del decennio successivo Roberto Benigni lo chiama per il personaggio del monello Lucignolo nella sua personale trasposizione di “Pinocchio” (2002). La sua consacrazione artistica giunge però pochi anni dopo grazie ai pluri-premiati “Le chiavi di casa” (2004) di Gianni Amelio e “La Banda della Magliana” (2005) di Michele Placido. Il film di Placido gli vale peraltro un Nastro d’Argento come migliore attore in ex-aequo con i co-protagonisti Pierfrancesco Favino e Claudio Santamaria. Nel 2005 debutta inoltre dietro la macchina da presa dirigendo e interpretando “Anche libero va bene”, per il quale riceve un David di Donatello ed un Nastro d’Argento come miglior regista esordiente. Recita quindi in “Piano, solo” (2006), tratto da un libro di Walter Weltroni, ed affianca l’attore comasco Antonio Albanese nella commedia drammatica di Francesca Archibugi “Questione di cuore” (2009). Nel 2010, di nuovo con regia di Placido, impersona il famoso criminale milanese Renato Vallanzasca in “Vallanzasca – Gli angeli del male”. Degna di nota è anche la sua carriera sul palcoscenico, iniziata nel 1987 in “Filottete” al Piccolo Teatro di Milano e proseguita in altre rappresentazioni tra le quali il Re Lear (1996) ed un Amleto di grande successo nel 1998/99.